RACCONTO 2: Gli spinaci del Muncio

arrivò nel wc di Piercarlo.
Piercarlo era un omuncolo dai modi spicci, dalla barba ispida e dai peti puzzosi come le ascelle della signora Daniela del pubblico di Uomini e donne. Il suo hobby era incastrarsi le unghie dei piedi tra i denti, così da sembrare un mammut.

Piercarlo era un uomo distrutto e non riusciva a staccarsi dalla tazza del cesso, da quando suo padre PierUgo e la sua fiamma Lisona avevano scoperto di amarsi ed erano partiti alle Barbados era caduto in uno stato di dissenteria depressiva che non accennava a placarsi.

Muncio atterrò col culone imbottito dal pannolone poco distante dalla tazza del cesso di Piercarlo e nell'impatto col pavimento perse un altro dente, prontamente recuperato da Mungu, il cagnolino idiota di Piercarlo, che ne fece un sol boccone.
Piercarlo si mostrò dapprima stupito, poi ammirato. Muncio non sapeva cosa stesse succedendo e continuava a guardare l'uomo dalla barba ispida incredulo, finchè non se lo ritrovò a due centimetri di distanza. Piercarlo baciò Muncio con passione e voracità per svariati minuti.
Muncio capì che forse era il caso di approfittarne. Non gli era mai capitato di baciare qualcuno negli ultimi tre secoli e mezzo. L'ultima fu Agnese, la madre di lucia dei Promessi Sposi, quella gran vacca che entrata in menopausa organizzava menage a trois e orge con tutti i Bravi.

Muncio, da bravo gentiluomo, si alzò e prese Piercarlo in braccio come una sposa e insieme varcarono la porta del cesso ormai invalicata da giorni e giorni.
Piercarlo, grazie al potere dell'amore, aveva finito di scagazzare e al suo posto, su quella tazza ormai consunta dei peli del culo, c'era Mungu.

I lerci abiti di Piercarlo come per magia si tramutarono in bellissime vesti bianche. Sotto la veste trasparente, niente.

Muncio aveva forse trovato l'uomo della sua vita? In realtà, qualcosa di spiacevole li aspettava dentro la camera da letto.

*niky*